Non c’era modo migliore per riprendersi dall’eliminazione (inattesa) dalla Champions League. La certezza dello Scudetto è granitica da tempo, ma arrivare a un passo dalla meta proprio sul campo della rivale di sempre ha un sapore diverso. Così si spiega l’esultanza infinita dei giocatori del Napoli dopo il gol partita segnato da Raspadori al 93esimo minuto che in casa della Juventus.

Il Campionato italiano non interessa più davvero a nessuno. Di sicuro non a Napoli, Milan e Inter, che - in attesa del ritorno dei quarti di finale di Champions League - portano a casa una magra figura in Serie A. La più indolore, come ovvio, è quella del Napoli, che in casa contro il Verona non riesce a trovare la via del gol e chiude la gara con un magro 0-0. Da segnalare solo un exploit di Osimeh, che entra, gioca 20 minuti e colpisce (con forza) una traversa.

Davanti c’è il Napoli, che continua a vincere (venerdì 1-2 sul campo del Lecce) ed è ormai a 4 successi dalla certezza matematica dello scudetto. Dietro, intanto, succede di tutto.

La Lazio consolida il secondo posto battendo 2-1 all’Olimpico la Juventus. Nel primo tempo i biancocelesti passano in vantaggio con Milinkovic Savic, ma vengono raggiunti pochi minuti dopo dagli ospiti con Rabiot, abile a buttare dentro un pallone incornato da Bremer su Romagnoli. Nella ripresa, i padroni di casa passano di nuovo con Zaccagni, che insacca un assist di tacco da stropicciarsi gli occhi di Luis Alberto. Da lì in avanti la Signora cerca furiosamente il pareggio, anche grazie all’ingresso di Chiesa, che crea scompiglio sulla destra. Ma il risultato non cambia più.

Non è per la sconfitta in sé: un calo di tensione, dopo tanto correre, ci sta. E non è nemmeno per le conseguenze pratiche sulla classifica: ormai, a meno di cataclismi fantascientifici, il Campionato è vinto. A far preoccupare il Napoli è l’entità della sconfitta rimediata contro il Milan: 4-0. E per di più al Maradona, con i rossoneri che avevano perso 4 delle ultime 6 trasferte. Un risultato così clamoroso mette pepe ai quarti di finale di Champions League, che vedranno contrapposti ancora una volta Napoli e Milan.

I due derby di giornata si concludono con due vittorie di misura che rimescolano le carte della lotta Champions. La Lazio si impone sulla Roma come all’andata (1-0): il gol partita è di Zaccagni, abile a piazzare sul palo lungo con un colpo da biliardo un pallone servito in modo geniale da Felipe Anderson. L’attaccante esterno della Lazio, però, condivide la palma di giocatore più decisivo con Ibanez, che dopo aver già causato due sconfitte dei giallorossi in altrettanti derby del passato, decide di passare alla storia chiudendo la tripletta: stavolta collezione due gialli in poco più di mezz’ora e di fatto impedisce ai suoi compagni di giocare la partita in modo competitivo.

La Lazio è ora seconda in solitaria a 52 punti, perché nel derby d’Italia l’Inter viene sconfitta per 1-0 dalla Juventus. Sulla rete decisiva di Kostic, però, i nerazzurri protestano (a ragione): i replay mostrano un fallo di mano piuttosto evidente di Rabiot, ma il Var finge di avere dei dubbi sull’esistenza del contatto fra braccio e pallone e non annulla un gol che andava evidentemente cancellato. Rimane comunque un evidente errore difensivo dell’Inter, immobile e poco reattiva in occasione del gol juventino. La squadra di Inzaghi perde così la terza partita nelle ultime cinque, dopo i ko contro Spezia e Bologna.


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